Intelligenza Artificiale e Consulenza: Come l'IA Ridisegna il Futuro del Valore Strategico
- Andrea Viliotti
- 5 giorni fa
- Tempo di lettura: 16 min
L'industria della consulenza sta attraversando un momento di profonda trasformazione e il rapporto tra intelligenza artificiale e consulenza è al centro di questo cambiamento. L'avvento dell'IA non è un semplice aggiornamento tecnologico, ma una forza che sta ridisegnando le fondamenta del valore e delle competenze. Per decenni, il settore si è basato sul capitale intellettuale umano per guidare le strategie aziendali. Oggi, questa stessa base è messa in discussione da algoritmi capaci di analizzare, sintetizzare e generare soluzioni a una velocità e scala senza precedenti. Questa analisi esplora la natura di questa crisi, le risposte dei leader di mercato e l'emergere di un nuovo ecosistema che definirà il futuro della consulenza strategica, offrendo una prospettiva chiara a imprenditori e dirigenti.
9. Il Futuro è Ibrido: Micro-Consulenze e Nuovi Ruoli nell'Intelligenza Artificiale per la Consulenza

1. Intelligenza Artificiale Consulenza: Il Verdetto dei Mercati sul Valore Tecnologico
Prima di ogni analisi strategica, sono i mercati finanziari a fornire il giudizio più diretto e imparziale sui cambiamenti che attraversano un settore. Per la consulenza, il segnale è forte e chiaro: stiamo assistendo a una profonda e rapida ridistribuzione del valore. Gli investitori stanno operando una scelta netta, premiando i modelli di business fondati sul capitale tecnologico a scapito di quelli basati sul capale umano. Questa non è una fluttuazione temporanea, ma una scommessa a lungo termine su dove risiederà la redditività futura. Si osserva una crescente divergenza nelle valutazioni tra le società di consulenza tradizionali, gli operatori storici che per decenni hanno dominato il mercato, e le aziende native dell'IA, nate e cresciute attorno ad algoritmi e piattaforme.
Questa biforcazione non è casuale, ma riflette un cambiamento fondamentale nella percezione di ciò che crea un vantaggio competitivo sostenibile. Il mercato sta implicitamente affermando che il valore non si trova più nell'affittare ore di lavoro intellettuale, un modello che scala in modo lineare, ma nel possedere e sviluppare la tecnologia che può scalare in modo esponenziale, a costi marginali quasi nulli. Per un dirigente d'azienda, questo segnale è un campanello d'allarme: affidarsi a modelli di consulenza tradizionali potrebbe significare investire in un approccio al valore che i mercati stessi considerano obsoleto. La domanda da porsi non è più solo "quale consulente scegliere?", ma "su quale modello di creazione di valore voglio scommettere per il futuro della mia impresa?". Ignorare questo cambiamento tettonico significa rischiare di rimanere ancorati a paradigmi del passato, mentre i concorrenti più agili cavalcano l'onda del capitale tecnologico.
2. Crisi dei Modelli Tradizionali: Il Caso Accenture nell'Era dell'Intelligenza Artificiale
Per comprendere la portata di questa trasformazione, è sufficiente osservare la traiettoria di un colosso come Accenture, a lungo considerato un indicatore della salute dell'intero settore. La sua capitalizzazione di mercato, pur rimanendo tra le più alte del settore, ha mostrato una notevole volatilità, oscillando tra un picco di oltre 220 miliardi di dollari alla fine del 2023 e scendendo sotto i 185 miliardi a metà del 2024. Questa incertezza degli investitori emerge nonostante performance operative apparentemente robuste. Nel terzo trimestre fiscale del 2024 (terminato il 31 maggio 2024), l'azienda ha registrato nuove acquisizioni di contratti ("new bookings") per 21,1 miliardi di dollari. Di questi, oltre 900 milioni di dollari derivavano da progetti legati all'IA generativa, portando il totale per l'anno fiscale a oltre 2 miliardi in questo specifico segmento.
Questa evidente discrepanza tra la solidità dei contratti acquisiti e la volatilità del titolo in borsa è il cuore del problema. Il mercato non sta penalizzando i risultati attuali, ma sta "prezzando" un rischio esistenziale futuro. Il timore degli investitori è che il modello di business di Accenture, con la sua immensa struttura di costi e i suoi "eserciti di consulenti junior", non sia più sostenibile. L'idea di impiegare migliaia di persone per implementare la tecnologia di altri appare sempre più fragile in un'era in cui il lavoro intellettuale può essere automatizzato. La domanda che aleggia tra gli investitori è semplice: perché pagare tariffe elevate per un lavoro che un algoritmo può svolgere più velocemente e a un costo inferiore? Questa pressione non riguarda solo Accenture, ma si estende a tutto il settore della consulenza tradizionale. Il messaggio per chi guida un'azienda è che il valore non risiede più nella quantità di persone impiegate su un progetto, ma nell'efficacia della tecnologia utilizzata. Continuare a investire in modelli ad alta intensità di manodopera potrebbe tradursi in un ritorno sull'investimento decrescente.
3. L'Ascesa dei Nativi IA: Perché Palantir Domina il Mercato della Consulenza Tecnologica
In netto contrasto con le difficoltà degli operatori storici, le aziende native dell'IA stanno vivendo una crescita esplosiva. Un esempio emblematico è Palantir Technologies, una società specializzata in analisi di big data e piattaforme software. A differenza delle società di consulenza tradizionali, Palantir non vende ore di lavoro, ma fornisce una piattaforma tecnologica che i clienti utilizzano per risolvere i propri problemi. Questo modello di business, incentrato sul prodotto e non sul servizio, ha catturato l'attenzione dei mercati. Partendo da una capitalizzazione di mercato di circa 15 miliardi di dollari all'inizio del 2023, la società ha visto la sua valutazione più che triplicare, stabilizzandosi su valori superiori ai 50 miliardi di dollari nel corso del 2024.
Questa traiettoria di crescita vertiginosa non è un'anomalia, ma la dimostrazione di un nuovo paradigma. Il mercato premia chi possiede la tecnologia, non chi la implementa. Il valore si sta spostando dal capitale umano, che è limitato e costoso, al capitale tecnologico, che è scalabile e genera ricavi ricorrenti. Per un imprenditore, la lezione è fondamentale. L'obiettivo strategico non dovrebbe essere semplicemente "adottare l'IA", ma costruire o integrare piattaforme che diventino un asset strategico dell'azienda. L'approccio di Palantir, che si integra profondamente nei sistemi dei clienti per fornire soluzioni funzionanti piuttosto che presentazioni in PowerPoint, rappresenta il futuro.
Questo modello è più rapido, più efficace e, nel lungo periodo, crea un valore più duraturo. La scelta di un partner tecnologico o di consulenza oggi dovrebbe basarsi sulla sua capacità di fornire non solo manodopera intellettuale, ma anche e soprattutto asset tecnologici che possano diventare un vantaggio competitivo reale e misurabile per l'azienda.
4. Scomposizione del Valore: L'Impatto dell'IA "Out-of-the-Box" sulla Consulenza IT
Il modello di business che per anni ha alimentato la consulenza IT, basato su costosi progetti di implementazione, personalizzazione e manutenzione di software, è sotto un attacco diretto. La disruption non proviene da nuovi concorrenti nel campo della consulenza, ma dai fornitori di tecnologia stessi. Giganti del software e startup innovative stanno integrando capacità di intelligenza artificiale sempre più sofisticate direttamente all'interno dei loro prodotti SaaS (Software-as-a-Service). Funzionalità che un tempo richiedevano mesi di lavoro da parte di team di consulenti, come la creazione di modelli per prevedere l'abbandono dei clienti (churn analysis) o l'ottimizzazione delle catene di approvvigionamento, stanno diventando feature standard, attivabili con pochi click.
Questo fenomeno, noto come commoditizzazione tramite IA "out-of-the-box", ha un effetto dirompente. Trasforma ciò che era un servizio ad alto valore aggiunto in una semplice configurazione di prodotto. Per le aziende clienti, questo rappresenta un'enorme opportunità: accedere a funzionalità avanzate a una frazione del costo e del tempo precedentemente richiesti. Per le società di consulenza tradizionali, invece, è una minaccia diretta ai flussi di ricavi. Un dirigente di un'importante azienda tecnologica ha riassunto la situazione senza mezzi termini: "Stiamo permettendo ai clienti di risparmiare sui consulenti". Per un imprenditore, questo significa che prima di avviare un costoso progetto di consulenza per implementare una funzionalità IA, vale la pena verificare se i propri fornitori di software non la offrano già come opzione standard. La capacità di sfruttare queste funzionalità "pronte all'uso" può liberare risorse preziose da reinvestire in aree a più alto valore strategico, dove il giudizio umano e la creatività sono ancora insostituibili.
5. Agenti Autonomi e Analisi Dati: Gli Strumenti di Intelligenza Artificiale per la Consulenza
Una delle trasformazioni più significative riguarda l'automazione delle attività analitiche di base, il lavoro che tradizionalmente occupa intere legioni di consulenti junior e analisti. Gli strumenti al centro di questo cambiamento sono gli agenti IA autonomi, sistemi software in grado di eseguire compiti complessi in modo indipendente. Questi agenti possono svolgere attività come ricerche di mercato approfondite, sintesi di centinaia di pagine di documenti, analisi finanziarie preliminari e persino la stesura di bozze di presentazioni strategiche. Si stima che queste attività, che possono occupare fino al 19% del tempo di un consulente, siano oggi quasi interamente automatizzabili.
L'aspetto più interessante è la capacità di questi agenti di andare oltre la semplice esecuzione di compiti assegnati. Possono identificare proattivamente i casi d'uso più promettenti per l'IA all'interno di un'azienda. Analizzando i processi interni e i dati disponibili, un agente IA può suggerire le opportunità con il più alto potenziale di ritorno sull'investimento, un lavoro che prima richiedeva un team di analisti esperti. Questo attacca le fondamenta del modello economico della consulenza, la cosiddetta "piramide". Questo modello si basa sull'impiego di un gran numero di neolaureati a basso costo per svolgere il lavoro di base, su cui poi si costruisce il valore aggiunto dei consulenti senior. Se la base della piramide viene automatizzata, l'intera struttura rischia di crollare. Per un'azienda, questo apre scenari interessanti. Anziché pagare per l'analisi dei dati, si può investire in strumenti che la eseguono in modo automatico e continuo. Il ruolo del partner esterno si sposta quindi dalla fornitura di analisi alla capacità di interpretare i risultati, formulare le domande giuste e guidare le decisioni strategiche basate su di essi.
6. Disintermediazione e Nuovi Modelli: Quando i Creatori di IA Offrono Consulenza Diretta
La minaccia forse più profonda al modello di consulenza tradizionale non viene da altre società di consulenza, ma direttamente dai creatori delle tecnologie di intelligenza artificiale. Aziende come OpenAI, lo sviluppatore di modelli come GPT, non si stanno più limitando a fornire le loro tecnologie ad altri. Stanno entrando in modo aggressivo nell'arena della consulenza, creando team di "ingegneri avanzati" che lavorano direttamente con i clienti finali per costruire soluzioni su misura. Questo modello operativo, ispirato a quello di Palantir, è radicalmente diverso: bypassa completamente l'intermediario tradizionale. L'approccio è pragmatico e orientato al risultato: "Niente slide. Solo IA funzionante all'interno dei vostri sistemi".
Questa disintermediazione offre ai clienti soluzioni spesso più rapide ed efficaci, poiché elimina i passaggi intermedi e mette le aziende in contatto diretto con chi ha la più profonda conoscenza della tecnologia. Questo fenomeno rischia di relegare le grandi società di consulenza a un ruolo marginale, quello di implementatori di tecnologie meno complesse e a minor valore aggiunto, mentre i progetti più strategici e redditizi vengono gestiti direttamente dai giganti della tecnologia. In questo scenario, per un'azienda diventa cruciale avere al proprio fianco un partner strategico, un orchestratore agnostico rispetto alla tecnologia. Figure e realtà come Rhythm Blues AI nascono proprio per colmare questo vuoto, aiutando i dirigenti a navigare la complessità, a definire una governance chiara e a garantire che ogni investimento in IA sia ancorato a un ROI misurabile. Il loro ruolo non è vendere una specifica tecnologia, ma aiutare l'azienda a scegliere la soluzione migliore per le proprie esigenze, garantendo che l'adozione dell'IA sia un percorso strategico e non una semplice implementazione tattica.
7. Oltre le Ore Fatturabili: Come l'IA Comprime i Costi della Consulenza Strategica
L'intelligenza artificiale sta causando una drastica compressione del tempo necessario per completare le attività di consulenza. L'affermazione che ciò che prima richiedeva mesi ora può essere fatto in ore non è più un'esagerazione. Questo ha un impatto devastante sul modello di business basato sulle ore fatturabili, che per decenni ha costituito la spina dorsale del settore. I dati accademici confermano questa tendenza. Uno studio condotto dalla Harvard Business School in collaborazione con il Boston Consulting Group ha dimostrato che i consulenti che utilizzano strumenti come GPT-4 completano i loro compiti il 25,1% più velocemente e con una qualità del risultato superiore del 40%.
Questa compressione del tempo esercita un'enorme pressione al ribasso sui prezzi. I clienti, sempre più consapevoli delle potenzialità di questi strumenti, iniziano a chiedere "sconti IA", costringendo le società di consulenza a riconsiderare la loro intera proposta di valore. Non è più possibile vendere il tempo; è necessario vendere il risultato. Per i dirigenti, questo significa poter pretendere di più dai propri partner di consulenza: non più lunghi report, ma soluzioni concrete, prototipi funzionanti e un impatto misurabile sul business in tempi rapidi. La domanda da porre a un potenziale fornitore non è più "quante ore ci vorranno?", ma "quale risultato otterremo e in quanto tempo?".
8. Le Strategie dei Giganti: La Reinvenzione di Accenture e McKinsey con l'Intelligenza Artificiale
Di fronte a una minaccia di questa portata, i leader storici del settore non sono rimasti a guardare. Hanno avviato profonde e costose trasformazioni interne, investendo miliardi di dollari in quella che può essere descritta come una vera e propria "corsa agli armamenti" nell'IA per non essere lasciati indietro.
Accenture ha intrapreso la strada più radicale. A partire da settembre 2025, ha consolidato tutte le sue divisioni (Strategy, Consulting, Technology, Operations) in un'unica business unit chiamata "Reinvention Services". L'obiettivo dichiarato è incorporare dati e IA in ogni singola offerta, trasformandosi in un "partner di reinvenzione" per i propri clienti. Inoltre, sta stringendo alleanze strategiche con quelli che un tempo erano visti come concorrenti, ad esempio Palantir, per trasformare una minaccia in un'opportunità.
McKinsey & Company, una delle più prestigiose società di consulenza strategica, sta perseguendo un approccio ibrido. Da un lato, sta potenziando i propri consulenti con strumenti interni. Il fiore all'occhiello è "Lilli", un assistente IA addestrato su oltre 100 anni di conoscenze accumulate dall'azienda, che si stima faccia risparmiare circa 50.000 ore di lavoro al mese. Parallelamente, tramite la divisione specializzata QuantumBlack, l'azienda sta capitalizzando il proprio know-how sviluppando prodotti tecnologici. Stando a fonti non ufficiali, vi sarebbe l'ambizione di convertire il 25% dei progetti a un modello di pricing legato direttamente ai risultati conseguiti ("outcome-based").
Deloitte, un altro dei "Big Four", sta puntando sulla simbiosi uomo-macchina, riassunta nello slogan "The Age of With". L'enfasi è sullo sviluppo di strumenti che aumentano le capacità umane, mantenendo il giudizio del consulente al centro del processo. L'azienda ha investito miliardi in un portafoglio di agenti IA proprietari e sicuri, come "Zora AI". Un aspetto cruciale del loro approccio è la governance: Deloitte ha bloccato l'uso di strumenti pubblici come ChatGPT sui sistemi aziendali per garantire la massima riservatezza dei dati dei clienti, un punto fondamentale per le grandi organizzazioni. Queste strategie dimostrano che la trasformazione è in atto, ma per le aziende clienti è essenziale valutare se questi giganti riusciranno a cambiare la loro cultura e i loro modelli di costo con la stessa velocità con cui la tecnologia sta evolvendo.
9. Il Futuro è Ibrido: Micro-Consulenze e Nuovi Ruoli nell'Intelligenza Artificiale per la Consulenza
La disruption causata dall'IA non sta solo costringendo i vecchi giganti a cambiare, ma sta anche creando un terreno fertile per un ecosistema completamente nuovo. L'IA agisce come un potente "moltiplicatore di forza", rendendo possibili nuovi modelli organizzativi. Tra questi, spicca quello della micro-consulenza: piccoli team di 3-5 esperti di altissimo livello che, dotati di una suite avanzata di agenti IA, possono produrre risultati paragonabili, se non superiori, a quelli di team tradizionali di 20-30 persone. Non è più solo una teoria, ma una trasformazione in atto. Fonti non ufficiali riportano che persino un colosso come McKinsey stia già applicando questo concetto, riducendo i team di progetto da 14 a 2-3 consulenti grazie al supporto di agenti IA. Nascono così le 'micro-consulenze', nuove realtà capaci di competere con armi affilate: strutture di costo incredibilmente snelle, agilità decisionale senza pari e una profonda specializzazione verticale.
Contestualmente, sta cambiando anche il profilo del talento ricercato. Il consulente generalista con un MBA viene progressivamente sostituito da un nuovo archetipo di professionista con competenze ibride, a metà tra ingegneria e strategia. Emergono nuove figure professionali che sono già tra le più richieste:
● L'Ingegnere di IA (AI Engineer): È il costruttore, colui che traduce la strategia in codice funzionante e sviluppa i sistemi che risolvono concretamente i problemi di business.
● L'Architetto di Prompt (Prompt Architect): Una figura nata con l'IA generativa, è l'esperto nel dialogare con i modelli linguistici, progettando le istruzioni ("prompt") per garantire che l'output sia accurato, pertinente e affidabile.
● Il Gestore di Modelli (Model Manager): È il custode del capitale algoritmico dell'azienda. Supervisiona il ciclo di vita dei modelli di IA, ne monitora le performance e ne garantisce la conformità etica e normativa, come richiesto da regolamentazioni come l'AI Act europeo, che è ormai in vigore e in fase di piena implementazione.
Per le aziende, questo significa avere accesso a un'offerta di consulenza più varia e specializzata. Spesso, la soluzione migliore a un problema specifico non verrà da una grande firma, ma da un piccolo team di specialisti altamente efficaci.
10. Oltre l'Algoritmo: Il Valore della Saggezza Umana nella Consulenza Potenziata dall'IA
La narrazione sulla trasformazione indotta dall'IA è spesso dipinta con i colori della sostituzione totale. La realtà del rapporto tra intelligenza artificiale e consulenza è, tuttavia, più sfumata e, per certi versi, più incoraggiante. La consulenza non sta scomparendo; si sta evolvendo verso una forma superiore, dove la saggezza prevale sulla semplice informazione. L'intelligenza artificiale, per quanto potente, ha dei limiti intrinseci. Non possiede una reale comprensione del contesto politico e organizzativo di un'azienda; non può "leggere la stanza", decifrare le dinamiche di potere interne o gestire le resistenze al cambiamento, che rappresentano il vero cuore di ogni progetto strategico. Un algoritmo non può costruire la fiducia e le relazioni empatiche necessarie per guidare un'organizzazione attraverso una trasformazione complessa.
In un mondo dove le analisi di base sono state commoditizzate e rese disponibili a basso costo, il valore economico si sposta inevitabilmente verso quelle competenze unicamente umane che le macchine non possono replicare. Il consulente del futuro sarà apprezzato non per la sua capacità di elaborare dati, ma per la sua abilità nell'applicare un giudizio umano superiore a tali elaborazioni. Le competenze che faranno la differenza saranno:
● Il pensiero critico: la capacità di porre le domande giuste e di interpretare gli output dell'IA con sano scetticismo.
● L'intelligenza emotiva: l'abilità di navigare le complesse dinamiche umane, costruire consenso e guidare le persone attraverso il cambiamento.
● La creatività e l'intuizione strategica: la visione necessaria per immaginare modelli di business che non sono una semplice estrapolazione del passato contenuto nei dati di addestramento.
● Il giudizio etico: la responsabilità di valutare le implicazioni morali e sociali delle decisioni, un compito che non può essere delegato a una macchina.
In sintesi, la proposta di valore della consulenza si sta spostando dalla fornitura di risposte alla fornitura di saggezza. Il futuro non appartiene né alle macchine né agli umani da soli, ma a coloro che sapranno orchestrare la loro simbiosi.
Conclusioni: Navigare la Trasformazione tra Minacce e Opportunità
L'analisi condotta dipinge un quadro di profondo cambiamento, ma non di apocalisse. L'intelligenza artificiale non segna la fine della consulenza, ma la sua necessaria evoluzione. La tecnologia sta agendo come un filtro, separando le attività a basso valore aggiunto, facilmente automatizzabili, da quelle ad alto valore, che rimangono dominio dell'intelletto umano. La vera sfida per imprenditori e dirigenti non è tecnologica, ma strategica e culturale.
A differenza di tecnologie del passato, come il cloud o i big data, che hanno potenziato i modelli esistenti, l'IA generativa e gli agenti autonomi li mettono in discussione dalle fondamenta. Tecnologie concorrenti o simili, come i sistemi esperti o le piattaforme di automazione dei processi (RPA), hanno ottimizzato i flussi di lavoro, ma non hanno mai minacciato di sostituire il ragionamento strategico. L'IA di oggi, invece, entra nel campo della sintesi, dell'ideazione e della risoluzione di problemi complessi.
La riflessione strategica per un'azienda non deve quindi limitarsi a "come usare l'IA", ma deve estendersi a "come ripensare la nostra organizzazione e le nostre partnership in un mondo potenziato dall'IA". Affidarsi ancora a modelli di consulenza basati su grandi team e lunghe tempistiche significa ignorare la compressione di tempo e costi che la tecnologia rende possibile. Il rischio è pagare un premio per un lavoro che può essere svolto in modo più efficiente.
L'implicazione più profonda è che il vantaggio competitivo non deriverà più dall'avere accesso a informazioni o analisi esclusive, che l'IA renderà abbondanti, ma dalla capacità di porre domande migliori, di avere intuizioni controcorrente e di guidare l'esecuzione con intelligenza emotiva. Il futuro appartiene a chi saprà usare l'IA come uno strumento per amplificare la propria saggezza, non per sostituirla.
Per affrontare questo percorso, le aziende necessitano di una guida che unisca competenza tecnologica e visione di business. Se desidera esplorare come la Sua azienda possa navigare questa trasformazione e trasformare l'IA in un vantaggio competitivo concreto, La invito a prenotare una consulenza iniziale gratuita con Rhythm Blues AI. Sarà un momento di scambio per analizzare le Sue esigenze specifiche e costruire un piano d'azione personalizzato.
FAQ - Domande Frequenti
1. Qual è la principale differenza tra l'impatto dell'IA e quello delle precedenti ondate tecnologiche sulla consulenza?
A differenza delle tecnologie passate che hanno rafforzato il ruolo dei consulenti come integratori, l'IA minaccia di automatizzare e disintermediare le loro funzioni principali. Non è un "Digital 2.0", ma un cambiamento che attacca il core business basato sul capitale intellettuale umano.
2. Perché le valutazioni di mercato di aziende come Accenture e Palantir sono così divergenti?
Il mercato sta premiando i modelli di business basati sul capitale tecnologico (piattaforme scalabili come Palantir) a scapito di quelli basati sul capitale umano (ore fatturabili come Accenture). Gli investitori scommettono che la redditività futura risiederà nel possedere la tecnologia, non nell'impiegarla tramite manodopera.
3. Cosa si intende per "commoditizzazione tramite IA out-of-the-box"?
Si riferisce alla tendenza dei fornitori di software (es. CRM, ERP) di integrare funzionalità di IA avanzate direttamente nei loro prodotti. Ciò che prima richiedeva un costoso progetto di consulenza personalizzato diventa una feature standard, riducendo la necessità di intermediari.
4. In che modo gli agenti IA autonomi minacciano il modello economico della consulenza?
Automatizzano le attività analitiche di base (ricerche, analisi, stesura bozze) che costituiscono il lavoro di un gran numero di consulenti junior. Questo mina il modello a "piramide", dove i profitti sono generati dalla differenza tra le tariffe senior e i costi della manodopera junior.
5. Chi sono i "nuovi consulenti" nell'era dell'IA?
Sono spesso i creatori stessi della tecnologia (es. OpenAI, Palantir) che, tramite team di ingegneri specializzati, lavorano direttamente con i clienti per implementare soluzioni, bypassando le società di consulenza tradizionali.
6. Che cos'è una "micro-consulenza" e perché è un modello emergente?
È un piccolo team di 3-5 esperti di alto livello che, sfruttando l'IA come moltiplicatore di forza, può ottenere risultati paragonabili a team tradizionali molto più grandi. Offrono maggiore agilità, specializzazione e strutture di costo inferiori.
7. Quali sono le nuove figure professionali più richieste nel settore?
Le figure più ricercate combinano competenze tecniche e strategiche. Tra queste troviamo l'AI Engineer (che costruisce le soluzioni), il Prompt Architect (che dialoga con i modelli IA) e il Model Manager (che gestisce il ciclo di vita degli algoritmi).
8. L'AI Act europeo ha un impatto sulle strategie di adozione dell'IA in azienda?
Sì, l'AI Act, che è in fase di piena attuazione, introduce requisiti di trasparenza, governance e gestione del rischio per i sistemi di IA, specialmente quelli ad alto rischio. Le aziende devono integrare la conformità normativa fin dalla progettazione dei loro progetti di IA.
9. Le grandi società di consulenza come McKinsey e Deloitte come stanno reagendo?
Stanno investendo miliardi per trasformarsi. McKinsey sta sviluppando strumenti IA interni come "Lilli" e trasformando la consulenza in prodotti. Deloitte punta sulla simbiosi uomo-macchina e su una forte governance dei dati, creando piattaforme IA proprietarie e sicure.
10. Se l'IA può fornire le risposte, quale sarà il valore del consulente umano nel futuro?
Il valore si sposterà dalla fornitura di risposte alla fornitura di saggezza. Le competenze umane insostituibili saranno il pensiero critico, l'intelligenza emotiva, la creatività strategica e il giudizio etico, ossia la capacità di contestualizzare le analisi dell'IA e guidare l'azione umana.
Ho iniziato il mio percorso proprio in consulenza, da neolaureato. Era un’esperienza formativa straordinaria, un vero acceleratore di competenze. Ma già allora mi chiedevo quanto potesse reggere il modello piramidale fondato su eserciti di junior con zero esperienza diretta in azienda.
Noi consulenti alle prime armi dispensavamo consigli a imprenditori che conoscevano ogni dettaglio del loro mercato, mentre a noi veniva insegnato a restare “alti”, protetti dal brand sulle slide e da qualche copia-incolla di progetti internazionali.
L’articolo coglie bene il punto: quel modello è sotto pressione come mai prima. L’AI sta minando la base stessa della piramide, automatizzando ciò che un tempo era il lavoro di intere squadre junior. La differenza è che oggi il valore non risiede più…